Una Forma Musicale di carattere Geografico
Immedesimandoci nel dramma di Chopin in quanto esule e spettatore impotente dell’asservimento della propria terra, possiamo comprendere al meglio lo spirito delle sue composizioni. Anche se Parigi offrì a Chopin tutto quello che un artista dell’Ottocento poteva desiderare, egli rimase sempre profondamente attaccato alle sue radici. La cerchia degli amici più intima fu sempre costituita dai suoi connazionali ed i viaggi che continuò a compiere nella sua terra natale resero sempre più profondo questo legame. Da un punto di vista musicale ciò significò per lui interiorizzare ritmi, melodie, forme tipiche della Polonia. La sua produzione non fu tuttavia d’ispirazione popolaresca, bensì il risultato di una decantazione di tutti questi elementi, che vengono riproposti nella loro forma primigenia. Le prime polacche composte da Chopin risalgono agli anni 1822-28. Solo quando vi si riaccostò nel 1834-35 con l’Op.26, ebbe tuttavia inizio la maturità creativa dell’autore, caratterizzata dal sopravvento dell’eroismo e dell’aggressività sulla semplice citazione dell’omonima danza popolare. L’insurrezione di Varsavia del 1830 e la successiva capitolazione del 1831, con le conseguenti rappresaglie da parte degli acerrimi nemici di sempre, i Russi, trasformarono le polacche di Chopin in canti di incitamento alla rivolta, veri e propri emblemi del nazionalismo polacco in lotta contro l’oppressore.