La lotta contro il Fato
La Sinfonia n.5 è da molti considerata la composizione che meglio incarna il vero Beethoven, ovvero l’uomo che lotta contro il fato e lo vince. Se è difficile dire quanto quest’immagine si avvicini alla realtà, è invece indubitabile che la visione di un conflitto iniziale che si trasforma in trionfo sia il nucleo da cui scaturisce la Quinta. Composta tra il 1804 e il 1808 fu dedicata, così come la Terza, al principe Lobkowitz ed al conte Andreas von Razumowsky. Quest’ultimo divenne, oltre che grande estimatore munifico, mecenate. La Sinfonia n.5 fu scritta contemporaneamente alla Sesta pur rappresentandone l’antitesi. Lo stesso Beethoven disse: “Nell’anima, come nel mondo fisico, agiscono due forze entrambe ugualmente grandi, ugualmente semplici, desunte dallo stesso principio generale: la forza di attrazione e quella di repulsione”. In un’epoca così tristemente ricca di eventi bellici, quest’idea non fu esclusiva di Beethoven. Lo storico Schmitz richiama ad esempio l’attenzione sui compositori francesi dell’età rivoluzionaria, che, nella loro musica militare, cercavano di suscitare due stati d’animo: l’elan terrible, con cui i soldati si preparavano alla battaglia, e l’eclat trionphale, celebrazione della vittoria finale. Un noto aneddoto racconta che i soldati di Napoleone, di stanza a Vienna dopo le battaglie di Jena e di Auerstadt, udita per la prima volta la sinfonia beethoveniana, scattarono di colpo sull’attenti, all’inizio del finale, gridando:”C’est l’empereur!Vive l’empereur!”, confermando di fatto la relazione esistente tra l’opera di Beethoven e la musica militare tradizionale. A questo proposito, Schmitz propone di confrontare l’inizio della Quinta con un passaggio dell’Inno al Pantheon di Cherubini. Non è escluso che Beethoven ricordasse del modello cherubiniano non solo lo spunto musicale ma anche l’argomento eroico.
Movimenti
- Allegro con brio
- Andante con moto
- Allegro
- Allegro – Presto
Breve analisi
Il primo movimento è notevole, soprattutto per l’aspetto ritmico. Il secondo movimento Andante con moto, è caratterizzato da un aspetto nettamente marziale e da importanti passaggi nel modo maggiore. Si tratta di un’evidente anticipazione della soluzione finale della sinfonia stessa. Con il terzo movimento, lo Scherzo, ci troviamo al punto simmetrico di collegamento tra la violenza del primo movimento e il trionfo del finale. Il brillante Finale, con l’aggiunta dell’ottavino e dei tromboni , risolve tutte le tensioni. Si tratta di una vera e propria sintesi suprema, in cui i precedenti movimenti acquistano il carattere di preparazione alla catarsi trionfale.