Dai canti Gregoriani all’Ars Nova
La Musica Medievale comprendeva sia forme monodiche che polifoniche e che potevano inoltre ulteriormente distinguersi in funzione del carattere religioso o laico delle stesse. A grandi linee è possibile schematizzare il quadro complessivo come segue:
Monodia vocale:
a) canto religioso (gregoriano);
b) canto profano (trovatori; trovieri; minnesänger; laudesi e flagellanti; clerici vagantes ecc.);
Monodia strumentale: danze (estampie; ductia; nota);
Polifonia vocale:
a) ars antiqua (Scuola di Notre Dame – Magister Perotinus e Magister Leoninus; organum, discantus, motetus, conductus, hoquetus, rondellus ecc.) ;
b) ars nova (Philippe de Vitry; Guillaume de Machaut).
Affinché possa realizzarsi la Polifonia strumentale dovremo attendere dapprima l’affermazione dell’arte fiamminga e quindi l’avvento del Rinascimento, durante il quale emergerà una sensibilità nuova, quella dell’accordo; per armonia, intesa come “rapporto melodico fra i suoni”, si sostituirà il concetto di armonia intesa come “rapporto fra suoni simultanei”.