La “Suite per Orchestra di Varietà” è una delle opere più note di Shostakovich, soprattuto grazie al settimo movimento, il Valzer n. 2 che, nella registrazione di Chailly, è stato usato nella colonna sonora del film di Stanley Kubrick Eyes Wide Shut (1999), per i titoli di testa e per quelli di coda
L’opera è orchestrata per un organico di 2 flauti (con ottavino), un oboe, 4 clarinetti, 2 sax contralto, 2 sax tenore (il primo anche sax soprano), un fagotto, 3 corni, 3 trombe, 3 tromboni, una tuba, timpani, 3 percussionisti (con triangolo, tamburello basco, rullante, grancassa, piatti, glockenspiel, xilofono e vibrafono), chitarra, arpa, celesta, 2 pianoforti, fisarmonica e archi.
La Suite fu eseguita per la prima volta nel 1988 a Londra, sotto la direzione di Mstislav Rostropovich, con il titolo di Suite per orchestra jazz n. 2. Nel 1991 venne registrata nell’esecuzione della Royal Concertgebouw Orchestra diretta da Riccardo Chailly (ancora erroneamente identificata come la Jazz Suite n. 2) e pubblicata su un disco intitolato Shostakovich: The Jazz Album (Decca 33702). I movimenti in questa registrazione sono disposti nel seguente ordine: 1, 5, 2, 6, 4, 7, 3, 8.
Si pensa che la Suite sia stata assemblata da Shostakovich non prima del 1956, dato l’utilizzo di brani precedentemente prodotti in particolare quelli scritti per il film “Il primo scaglione”. In effetti, la maggior parte dei movimenti della Suite per orchestra di varietà è musica riutilizzata.
Ad ogni modo, fu lo stesso Shostakovich a ridefinirne la collocazione, o a conferire una doppia valenza ai suoi brani, pertanto oggi riconosciamo la Suite nei seguenti otto movimenti.
1.Marcia
2.Danza n.1
3.Danza n.2
4.Piccola polka
5.Valzer lirico (in Do minore e Mi bemolle maggiore)
6.Valzer n.1 (in Si bemolle maggiore e La maggiore)
7.Valzer n.2 (in Do minore e Mi bemolle maggiore)
8.Finale