L’Aida di Verdi – La trama

aida
Aida è un’opera in quattro atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzon, basata su un soggetto originale di  Auguste Mariette.  La prima rappresentazione avvenne il 24 dicembre 1871 alla Khedivial Opera House del Cairo.

Ismail Pasha, kedivè d’Egitto, commissionò l’opera a Verdi per celebrare l’apertura del Canala do Suez nel 1869, pagandolo 80.000 franchi, ma la prima dell’opera fu ritardata a causa della guerra franco-prussiana . Quando finalmente la prima ebbe luogo, l’opera ottenne un enorme successo e ancora oggi continua ad essere una delle  opere liriche  più famose.

Uno dei luoghi ideali per eseguire quest’opera è l’Arena di Verona, poiché, grazie all’abbondanza di spazio, si possono creare mastodontiche e meravigliose scenografie dell’Antico Egitto; infatti è sempre nel cartellone delle stagioni liriche areniane e fu inoltre la prima opera eseguita in Arena nel 1913 per la sua prima stagione lirica. L’opera ha inoltre aperto la stagione lirica del Teatro alla Scala dell’anno 2006-2007, con la scenografia di Franco Zeffirelli.

Trama

Aida, una principessa etiope, è catturata e condotta in schiavitù in Egitto. Radamés, un comandante militare, è combattuto nella scelta tra il suo amore per Aida e la sua fedeltà al Faraone. A complicare ulteriormente le cose, Radamés è amato da Amneris, la figlia del Faraone, ma non ricambia il sentimento della principessa.

Atto I

Scena I: Sala del palazzo del Re a Menfi.

Aida, figlia del Re di Etiopia Amonasro , vive a Menfi come schiava; gli egizi l’hanno catturata durante una spedizione militare contro l’Etiopia ignorando la sua vera identità. Suo padre ha organizzato una incursione in Egitto per liberarla dalla prigionia. Ma fin dalla sua cattura, Aida si è innamorata del giovane guerriero Radamés, che a sua volta la ama. Aida ha una pericolosa rivale, Amneris, la figlia del Re d’Egitto. Giunta Aida, Amneris intuisce che possa essere lei la fiamma di Radames e falsamente la consola dal suo pianto. Appare il re con gli ufficiali e Ramfis, che introduce un messaggero, recando le notizie dal confine. Aida è preoccupata: suo padre sta marciando contro l’Egitto. Alla fine il re dichiara che Radamés è stato scelto da Iside come comandante dell’esercito che combatterà contro Amonasro. Il cuore di Aida è diviso tra l’amore per il padre e la patria e l’amore per Radamés.

Scena II: Interno del tempio di Vulcano a Menfi.

Cerimonie solenni e danza delle sacerdotesse. Investitura di Radamés come comandante in capo.

Atto II

Scena I: Una sala nell’appartamento di Amneris.

Danze festose e musica nelle stanze di Amneris. Amneris riceve la sua schiava Aida e ingegnosamente la spinge a dichiarare il suo amore per Radamés, mentendole dicendo che Radamés è morto in battaglia; la reazione di Aida alla notizia la tradisce rivelando il suo amore per Radamés. Amneris, scoperto il suo amore, la minaccia: ella è figlia del Faraone. Con orgoglio Aida dice che anche lei è figlia di re, ma se ne pente ben presto. Risuonano da fuori le trombe della vittoria. Amneris obbliga Aida a vedere con lei il trionfo dell’Egitto e la sconfitta del suo popolo. Aida è disperata, e chiede perdono ad Amneris.

Scena II: Uno degli ingressi della città di Tebe.

Radamés torna vincitore . Marcia trionfale. Il faraone decreta che in questo giorno il trionfatore Radamés potrà avere tutto quello che desidera. I prigionieri etiopi sono condotti alla presenza del re; Amonasro è uno di questi: Aida immediatamente accorre ad abbracciare il padre, ma le loro vere identità sono ancora sconosciute agli egizi. Amonasro infatti dichiara che il re etiope è stato ucciso in battaglia. Radamés per amore di Aida usa l’offerta del re per chiedere il rilascio dei prigionieri. Il re d’Egitto, grato a Radamés, lo proclama suo successore al trono concedendogli la mano della figlia Amneris; fa inoltre rilasciare i prigionieri ma fa restare Aida e Amonasro come ostaggi per assicurare che gli etiopi non cerchino di vendicare la loro sconfitta.

Atto III

Scena: Le rive del Nilo, vicino al tempio di Iside.

(Coro dei sacerdoti e delle sacerdotesse: “O tu che sei d’Osiride…“) Amonasro e Aida sono tenuti in ostaggio; il re etiope costringe la figlia a farsi rivelare da Radamés la posizione dell’esercito egizio. Radamés ha solo apparentemente consentito di diventare il marito di Amneris, e fidandosi di Aida, durante la conversazione le rivela le informazioni richieste dal padre. Quando Amonasro rivela la sua identità e fugge con Aida, Radamés, disperato per avere involontariamente tradito il suo re e la sua patria, si consegna prigioniero al sommo sacerdote.

Atto IV

Scena I: Sala nel palazzo del Re; andito a destra che conduce alla prigione di Radamés.

Amneris desidera salvare Radamés, ma lui la respinge. Il suo processo ha luogo fuori dal palcoscenico; egli non parla in propria difesa, mentre Amneris, che rimane sul palco, si appella ai sacerdoti affinché gli mostrino pietà. Radamés viene condannato a morte per tradimento e sarà sepolto vivo. Amneris maledice i sacerdoti mentre Radamés viene portato via.

Scena II: L’interno del tempio di Vulcano e la tomba di Radamés; la scena è divisa in due piani: il piano superiore rappresenta l’interno del tempio splendente d’oro e di luce, il piano inferiore un sotterraneo.

Aida si è nascosta nella cripta per morire con Radamés. I due amanti accettano il loro terribile destino, dicono addio al mondo e alle sue pene, e aspettano l’alba, mentre Amneris piange e prega sopra la loro tomba durante le cerimonie religiose e la danza di gioia delle sacerdotesse..

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