Il Guglielmo Tell è l’ultima opera lirica di Rossini, tratta dal “Wilhelm Tell” di Friedrich Schiller e dal racconto “La Suisse libre” di Jean-Pierre Claris de Florian. L’opera dura quasi sei ore, con quattro atti, danze e scene che richiedevano gran impiego di ogni tipo di macchina scenica allora utilizzata. Il tutto é preceduto dalla famosissima Ouverture.
La trama è una della più classiche: Guglielmo Tell guiderà verso la libertà il popolo svizzero dalla dominazione austriaca. L’eroe, gli amici, gli amori, la patria, l’oppressore. Elementi sempre validi per una buona storia, anche se innegabilmente difficili da coordinare in maniera efficace. Soprattutto, oggigiorno, è piuttosto nota l’Ouverture del Guglielmo Tell, utilizzata più e più volte in mille spot pubblicitari e sigle e film, come “Arancia Meccanica “ (Stanley Kubrick). Questa composizione è complessa, veloce, adrenalinica, è la classica musica da “carica della cavalleria”. Corni, trombe ed archi la fanno da padrone, anche se i fiati, sono fondamentali per dare i suoni più “bassi”.
Variazioni di ritmo, di volume, differenti strumenti convergono per creare quest’opera magnifica, lunga, ma appassionante. L’Ouverture svolge senz’altro bene il suo compito, ovvero di attrarre l’attenzione e creare le aspettative per lo svolgersi dell’intera opera.