L’autore avrebbe desiderato eseguire egli stesso il suo concerto per la prima volta ad Amburgo nella primavera del 1858, ma non fu possibile. Il 26 novembre 1858 Brahms annunciò a Joachin di aver avuto da David, direttore della Gewandhaus di Lipsia, l’assicurazione di poterlo suonare finalmente nel gennaio 1859. Ricompaiono così nuove incertezze e perplessità: “Dopo la bella prova che ho fatto ad Hannover la mia testa era piena di possibili miglioramenti del concerto, adesso li ho completamente dimenticati. L’orchestrazione non avrà bisogno di altre modifiche per la prima?”. La prima esecuzione, anche se in forma ridotta, avvenne il 22 gennaio 1859 ad Hannover, sotto la direzione di Joachim, con notevole successo; cinque giorni più tardi Brahms eseguì il concerto alla Gewandhaus di Lipsia ottenendo un totale insuccesso. Abbiamo queste informazioni da una lettera che lo stesso Brahms scrisse a Clara Schumann subito dopo l’avvenimento: “Non è andata male. Io ho suonato decisamente meglio che ad Hannover e l’orchestra era eccellente. Ma la prima prova non ha prodotto alcun effetto né sugli esecutori né sul pubblico. Alla seconda prova non vi era alcuno spettatore e non si è mosso nemmeno un muscolo della faccia dei professori dell’orchestra… Alla prima, il primo e il secondo movimento non hanno generato alcuna reazione e alla fine c’è stato un debole applauso che si è subito smorzato. Non c’è altro da aggiungere circa il fatto, neanche un’anima viva ha fatto parola dell’opera con me, solo David è stato molto gentile e si è prodigato per consolarmi”.
Ci fu però anche qualcuno che apprezzò il Concerto n.1, infatti, la famosa cantante Livia Frege commentò così l’avvenimento in una lettera a Clara Schumann datata 31 gennaio 1859: “Cosa diavolo è successo al pubblico? Prima erano silenziosissimi, alla fine, quando uno o due hanno cercato di applaudire, gli altri li hanno soffocati con fischi. Ho pianto dalla rabbia, è stato causato tutto da uno sciocco malanimo”. Le diffidenze nei confronti di quest’opera non finirono qui. Brahms continuò a ritoccarla prima di decidersi a pubblicarla, e quando la offrì a Breitkopf Hartel, nel 1860, ottenne un secco rifiuto non appena gli editori seppero che si trattava del famoso fiasco della Gewandhaus. Replicò con queste parole: “Sono molto spiacente che voi abbiate così poca fiducia nel mio concerto, ma io stesso non avevo pensato che avrebbe potuto avere un esito così tremendo”. Lo stesso giorno offrì l’opera all’editore Rietek Biedermann per soli 10 federici, un prezzo molto basso per una composizione di così ampie dimensioni; nel 1861 apparve la parte per pianoforte mentre le parti dell’orchestra furono pubblicate nel 1862.