Leopold, padre orgoglioso
Tra le pagine dello scrittore francese Stendhal, abbiamo scoperto un piccolo racconto, un aneddoto, riguardante il piccolo Mozart, già gigante musicale in tenera età.
“Leopold, il padre, tornava un giorno dalla chiesa in compagnia di un amico; a casa trovò suo figlio impegnato a scrivere musica. “Che stai facendo, figliolo?”, gli chiese. “Compongo un concerto per clavicembalo. Ho quasi finito il primo tempo.” “Vediamo un po’ questo scarabocchio.” “No, vi prego; non ho ancora finito”. Ciononostante il padre prese il foglio e mostrò al suo amico un groviglio di note che si riuscivano a stento a decifrare a causa delle macchie d’inchiostro. A tutta prima i due amici risero bonariamente di quello sgorbio; ma ben presto, dopo che Mozart padre lo ebbe osservato con un po’ di attenzione, i suoi occhi rimasero a lungo fissi sulla carta, e alla fine si riempirono di lacrime d’ammirazione e di gioia. “Guardate, amico mio”, disse commosso e sorridente, “come è tutto composto secondo le regole; è un vero peccato che questo brano non si possa eseguire: è troppo difficile e nessuno potrà mai suonarlo”.