Carl Maria von Weber – Oberon – L’Opera

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Si tratta dell’ultima fatica del musicista tedesco e rappresenta un punto assai elevato delle capacità espressive della musica di Weber che, alle prese con un libretto mediocre, con personaggi poco caratterizzati, riuscì ugualmente a scrivere pagine di intensa bellezza. L’Opera fu composta nell’inverno 1825-26, seguendo la stesura del libretto, scritto da James Robinson Planché.

La prima rappresentazione ebbe luogo al Covent Garden di Londra il 12 di aprile 1826; diretta dall’autore, ottenne il consenso incondizionato del pubblico. La partenza di Weber per l’Inghilterra era stata molto ostacolata da parenti e amici a causa delle sue condizioni di salute decisamente precarie; d’altra parte erano altrettanto precarie le condizioni del suo patrimonio, e nelle memorie dei suoi amici troviamo parole con cui egli si congedò dai suoi cari. “ Che parta o che resti, tra un anno sarò morto, ma se parto i miei figli avranno almeno il pane, se rimango invece soffriranno di fame”. Quella sera d’aprile del 1826 il pubblico londinese sembrava impazzito e sino all’ultimo minuto dame e gentiluomini si accalcarono per ottenere anche un posto in piedi. Non appena Weber comparve sul podio il tripudio esplose senza riserve e gli applausi durarono più dii un quarto d’ora; l’Ouverture venne bissata e l’opera fu continuamente interrotta da ovazioni a scena aperta.

Per Weber fu una grande fatica portare a compimento quest’ultima opera e suonano malinconiche e cariche di tristi presagi le parole che egli scrisse alla moglie durante il soggiorno londinese: « Conto i giorni, le ore, i minuti che ci separano. Dio sa quante separazioni abbiamo conosciuto, ma non ho mai provato una tale nostalgia. Dio voglia concedermi la pazienza necessaria ». Weber morì a Londra la mattina del 5 giugno 1826, senza riuscire a rivedere i suoi cari.

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