Domenico Cimarosa – Breve Biografia

cimarosaFu un compositore ed appartenne alla Scuola Napoletana. Nacque ad Aversa in provincia di Caserta il 17 dicembre del 1749. Di umili origini: il padre era un muratore e morì a causa di una caduta durante la costruzione del Palazzo di Capodimonte a Napoli. Nonostante le difficoltà dimostrò un precoce talento musicale e già a dodici anni fu ammesso a frequentare il Conservatorio della Madonna di Loreto a Napoli componendo mottetti e messe. In pochi anni divenne un abile violinista, clavicembalista e organista, si dilettava di canto e interpretava magistralmente pezzi d’opera per i compagni di studi.
Nel carnevale del 1772 debuttò come operista con la commedia per musica “Le stravaganze del conte”, al Teatro dei Fiorentini e seguita dalla farsa “Le magie di Merlina e Zoroastro” . Le sue opere divennero presto popolari a Roma, dove i suoi intermezzi comici furono rappresentati soprattutto al Teatro Valle e gli anni seguenti furono ricchi di nuovi lavori, come  “La finta parigina” “I Sdegni” e “La Frascatana nobile” o “La finta Frascatana”, “I matrimoni in ballo”, ormai perduta.
Raccolse notevole successo con ‘intermezzo giocoso “I tre amanti”,”Il fanatico per gli antichi romani”e “l’Armida immaginaria” .
Tra il 1778 ed il 1781 furono messe in scena ben diciotto opere di Cimarosa tra le quali “L’italiana in Londra” oggetto di molti applausi e fu la prima opera di Cimarosa ad essere eseguita a Milano al Teatro alla Scala e poi a Dresda, dove, nei primi anni ottanta furono presentate ben quattro sue opere tradotte in tedesco.
Organista aggiunto della Cappella Reale Napoletana, posizione che mantenne fino al 28 marzo 1785, quando venne elevato a secondo organista. Nell’autunno del 1781 rappresentò, nel Teatro San Samuele di Venezia,  “Giannina e Bernardone” ed ebbe un grande successo. Nel 1787, su invito della zarina Caterina di Russia, si recò a Pietroburgo, assumendo l’incarico di musicista di corte. Alla fine del 1791 tornò dalla Russia e fece rappresentare a Vienna, nel Burgtheater, “Il matrimonio segreto”, su libretto di Giovanni Bertati.

Essendosi compromesso con la Repubblica partenopea nel 1799, dovette scontare quattro mesi di carcere sotto i Borboni e, quando venne liberato, se ne andò da Napoli e visse gli ultimi anni a Venezia dove morì l’11 gennaio del 1801.

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