Vincenzo Bellini ovvero Vincenzo Salvatore Carmelo Francesco Bellini, è stato un compositore italiano tra i più noti del XIX secolo. Nacque a Catania il 3 novembre 1801 dove studiò Musica fino a 18 anni, prima di trasferirsi a Napoli nel 1819. La figura di Bellini si associa all’Opera Lirica, ma tra le sue prime composizioni ci sono anche opere di Musica Sacra, Sinfonie e alcune Arie per voce e orchestra, tra cui la celebre “Dolente immagine”. Nel 1825 presenta al teatrino del conservatorio “Adelson e Salvini”, la sua prima opera come lavoro finale del corso di composizione. Solo un anno dopo con “Bianca e Fernando”, arriva il primo vero ed inaspettato successo, che, in onore del principe Ferdinando di Borbone, andò in scena al teatro San Carlo di Napoli con il titolo modificato in “Bianca e Gernando”. Nel 1827 Bellini lasciò Napoli per andare a Milano dove gli venne commissionata un’Opera da rappresentare al Teatro alla Scala di Milano. Questo momento lo segna profondamente perchè non lasciò solo Napoli ma anche Maddalena Fumaroli, la donna di cui era innamorato ma che non sposò per l’opposizione del padre. Ad ogni modo è a Milano che Bellini si consacra e dove gli viene riconosciuto un ruolo di primaria importanza nel mondo dell’Opera italiana alla stessa stregua di Gioacchino Rossini. Tra il 1827 ed 1829 a Milano vanno in scena “Il pirata” e “La straniera” con clamorosi successi; nelle pagine della stampa milanese dell’epoca si può apprezzare come Bellini fosse considerato l’unico operista italiano con uno spiccato stile personale. Nel 1829 “Zaira”, un’altra opera, viene rappresentata a Parma, ma ottiene meno fortuna poiché, verosimilmente, lo stile di Bellini mal si adatta ai gusti del tradizionalista pubblico della provincia. Nuovamente, delle opere successive, le più acclamate sono quelle scritte per il pubblico milanese: “La sonnambula” nel 1831, “Norma” nel 1831 e “Parigi” (I puritani) nel 1835. Nel 1830 compone anche due opere per il teatro di Venezia “La Fenice”: “I Capuleti e i Montecchi”, per i quali adatta parte della musica scritta per “Zaira”, e nel 1833 “Beatrice di Tenda”. Il periodo successivo rappresenta un’ulteriore svolta nella sua carriera e coincide con il suo trasferimento a Parigi in cui Bellini entrò in contatto con alcuni dei più grandi compositori d’Europa tra cui Chopin. Bellini viene a contatto con nuove ispirazioni melodiche ed armoniche e, pur conservando intatto il suo stile, tipico del linguaggio musicale italiano, lo arricchisce con colori e soluzioni nuove. A Parigi comporrà un’opera in francese per il Teatro dell’Opéra di Parigi e diverse romanze; la sua vita artistica si spegne assieme a lui stroncato alla giovane età di 33 anni, nel 1834, da un’infezione intestinale. Fino al 1876 la sua salma Vincenzo Bellini fu tenuta con quella di Chopin e Cherubini nel cimitero Père Lachaise; successivamente venne spostata nella sua città natale, Catania.