E’ considerato un’opera di pura bellezza che venne alla luce nel 1806, anno che fu per Beethoven molto prolofico ed in cui scrisse la Quarta, la Quinta, la Sesta ed il Fidelio.
Dopo anni di generosa ospitalità da parte della famiglia Lichnowsky, dopo molti tentennamenti ed a causa di una certa incompatibilità di carattere, abbandonò il rifugio sicuro e cominciò a vivere da solo a Vienna. In questo momento di cambiamento e di rinnovamento, soprattutto interiore, nacque il “Concerto per Violino e Orchestra”.
Il concerto è in tre movimenti:
1. Allegro ma non troppo
2. Larghetto (Andante)
3. Rondò: Allegro
Tra il secondo ed il terzo movimento non v’é alcuna interruzione.
Il Concerto, dedicato a Stephan von Breuning, un amico d’infanzia del compositore, era destinato all’esecuzione del noto violinista Franz Clement, che vi si cimentò per la prima volta il 13 dicembre 1806 al teatro An der Wien. L’esecuzione non ebbe il successo sperato, anche perché Clement, nel bel mezzo del concerto, dopo il primo movimento, pare abbia sospeso il concerto iniziando a suonare delle variazioni proprie sulla prima parte del concerto. Beethoven quasi abbandonò quest’opera e non la volle più riproporre. Fu una esecuzione postuma a dare al concerto il suo successo. Come qualche anno prima era stato riscoperto Johann Sebastian Bach con un’esecuzione della Passione secondo Matteo, lo stesso avvenne con l’esecuzione che il virtuoso del violino Joseph Joachim scelse ed incluse nel suo repertorio.