Geni incompresi?
Strano destino, quello di due grandissimi artisti come Vincent Van Gogh e J.S. Bach. Entrambi, durante la loro vita, non godettero di alcuna fama.
Siamo certi, e ce lo dicono le cronache del tempo, che Bach fu molto apprezzato, sia come organista che come maestro. Inspiegabilmente, il suo genio compositivo non riuscì a fare breccia tra i suoi contemporanei, probabilmente perchè la sua attività di Maestro lo confinava in ambiti ristretti. E’anche vero come egli fosse un uomo piuttosto schivo, e che non si curò molto di farsi conoscere; pubblicò pochissimi lavori. Per lui era sufficiente garantirsi un incarico che gli consentisse di guadagnare per mantenere la sua numerosa famiglia e per concedersi, di tanto in tanto, quegli spazi in cui potere esplorare i misteri della Musica alla ricerca del segreto del contrappunto.
Ad accentuare questo “disagio culturale”, che comunque Bach non avvertiva, nel 1737, un critico musicale, Scheibe, pubblicò sulla rivista “Il critico musicale” un saggio su Bach, nel quale lo accusava di non essere un musicista al passo con i tempi, perché troppo contrappuntistico, ampolloso, cerebrale.
Bach se ne fece il dovuto uso: non cambiò lo stile, anzi, accentuò proprio quegli aspetti che erano stati oggetto di critica. La sua posizione fu quella di sperimentatore, aveva l’intento di arrivare al segreto del contrappunto. Furono infatti successive le grandi ricerche contrappuntistiche come “L’arte della fuga” e “L’offerta musicale”.
Al contrario di Johan Sebastian, i suoi figli seguirono lo stile galante ritagliandosi un posto nella società musicale del tempo.
Il Tempo è galauntuomo, restituisce tutto a tutti: sebbene alcuni decenni dovettero passare, fu durante il Romanticismo, che alcuni poeti e scrittori cominciarono ad apprezzare Bach, contemplando il suo contrappunto.
Felix Mendelssohn, nel 1829, eseguì pubblicamente la Passione secondo S. Matteo; fu a partire da questo evento che iniziò il recupero delle composizioni bachiane, e che culminò, nel 1850, con la fondazione della Società Bach-Gesellschaft, che cominciò a pubblicare opere complete.