Nacque a Firenze nel 1760. Figlio di un professore di musica del Teatro della Pergola, dal quale ricevette una profonda educazione musicale. Dal 1788 il giovane Cherubini si stabilisce a Parigi dove partecipa agli avvenimenti storici del tempo, dalla Rivoluzione all’Impero napoleonico ed alla Restaurazione sotto Luigi XVIII e Carlo X.
Nei periodi più bui della Rivoluzione, per poter sopravvivere, chiede d’essere ammesso tra i musicisti della Guardia Nazionale dove gli consentono di suonare “solo” il triangolo. Per il suo carattere schietto e sincero non nasconde le sue riserve sull’operato di Napoleone; questo gli costò 15 anni di angustie e di ristrettezze economiche. Nel 1816, caduto Napoleone, re Luigi XVIII gli conferisce la Legione d’onore e mentre il conservatorio è temporaneamente chiuso, lo nomina soprintendente della Cappella Reale. In occasione di una grande cerimonia religiosa in ricordo di Luigi XVI, ghigliottinato nel 1793, a Cherubini è affidato l’incarico di comporre una Messa Funebre.
Nasce così quel capolavoro che è il “Requiem in Do minore”. Questa opera più che altre gli assicurò la celebrità; in essa riesce a creare un’atmosfera sonora molto particolare rinunciando nell’orchestra ai violini per mantenere soltanto gli strumenti più gravi.
Scrisse una trentina di melodrammi tra cui la celebre “Medea” riportata alla ribalta solo di recente da Maria Callas. Nel 1821, nominato direttore del Conservatorio di Parigi, mantiene quel posto fino al 1841. In questo periodo Cherubini dedica minor tempo alla composizione in favore dell’attività di insegnamento della musica. Tra le sue opere figurano anche molta musica religiosa: 14 “Messe” (una per l’incoronazione di Carlo X), 2 “Requiem”, una sinfonia e molta musica per vari strumenti e per pianoforte.
La sua musica fonde in uno stile nobile e personale gli insegnamenti dei grandi musicisti del passato, ma si apre anche agli spiriti del progresso musicale europeo contemporaneo. Fu molto apprezzato dagrandi musicisti quali Rossini, Liszt, Wagner ma in special modo da Beethoven, che gli scrisse lettere piene di ammirazione. Cherubini muore nel 1842 e viene sepolto nel Cimitero monumentale di Parigi ma nel 1869 a Firenze gli viene eretto uno splendido monumento funebre nella basilica di S. Croce, dove sono sepolti anche molti dei Grandi Italiani.