Non tutti conoscono la differenza tra il violino moderno ed il violino barocco, dal momento che in Italia non è molto diffuso lo studio di questo affascinante strumento ed è altrettanto raro potere assistere ad artisti che lo suonano. Esistono differenze nelle dimensioni, nel peso, nel disegno, così come nei materiali; diverso è l’archetto e diverse risultano la tecnica e la capacità espressiva. Le corde del violino barocco sono di budello animale, trattato ed arrotolato fino a formare un filo. Le corde del violino moderno, in particolare le corde del La, Re e Sol sono dotate di un’anima in fibra sintetica (nylon, rayon), oppure in budello, circondata da un avvolgimento di seta rivestito esternamente con una sottile fascia di metallo (acciaio, alluminio, argento) per conferire una maggiore massa all’insieme, così da permettere di produrre le note più gravi mantenendo la corda abbastanza sottile. La corda del Mi, detta ‘cantino’, è quasi sempre costituita da un unico sottile filo di acciaio. Le corde con anima sintetica permettono di ottenere un suono intenso e brillante con maggiore durata e stabilità nell’accordatura. Per contro degradano più rapidamente rispetto a quelle con anima in budello. Le corde del violino barocco tendono a perdere l’accordatura più facilmente a causa della temperatura ambientale, dell’umidità e persino per il riscaldamento prodotto dalla mano dell’esecutore; tendono a deteriorarsi e a rompersi con maggior facilità rispetto alle corde moderne. Il manico del violino barocco è più corto e non si utilizza nè mentoniera nè spalliera. Non sempre si pone la giusta attenzione all’importanza di questo strumento a meno di trovarsi di fronte alle “esecuzioni filologiche”, nelle quali l’uso di strumenti e tecniche esecutive propri dell’epoca della composizione costituisce uno degli elementi guida dell’interpretazione musicale.