Giuseppe Verdi – Luisa Miller – La Sinfonia dell’Intrigo e dell’Amore

une_LuisaMillerLa Sinfonia rappresenta in modo efficace, sebbene compatto, la tensione emotiva che pervade il racconto. Un unico tema, in un solo tempo, lo stesso tema che sarà riproposto anche nel terzo atto per narrare l’infinita tristezza della protagonista. La tensione non viene mai meno, con un contrappunto a tinte sinfoniche, e la conclusione chiude mirabilmente una delle pagine più belle di Giuseppe Verdi. Nell’anno 1849, l’otto di dicembre, al Teatro San Carlo di Napoli la prima di quest’opera, sebbene giusto un anno prima Verdi avesse deciso di rescindere il contratto con il teatro partenopeo.
La triste vicenda umana del librettista, collaboratore del maestro, malato e padre di sei bambini, costrinse Verdi a rivedere la sua decisione: l’impresario Cammarano minacciò di rinchiudere in prigione il librettista. Nonostante la mancanza di serenità, Verdi non rinunciò a reclamare che il soggetto della sua opera fosse “un dramma breve di un certo interesse, molto movimentato, di moltissima passione onde mi riesca più facile musicarlo”. La scelta cadde sul dramma di Schiller “Intrigo e Amore”; la vicenda narra dell’infelice amore tra Rodolfo, figlio del conte di Walter, e Luisa Miller, figlia di un musicista. Il padre del giovane ha disposto per Rodolfo il matrimonio con una duchessa, Lady Milfort. Di fronte al deciso rifiuto del figlio il conte fa imprigionare il vecchio Miller, e Luisa, per liberare il genitore,dichiara a Rodolfo di amare Wurm, un castellano complice dell’inganno ordito dal conte. Il giovane, pazzo di gelosia, si avvelena con Luisa che, ormai morente, gli rivela la verità.

 

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