Don Carlos di Verdi – La trama

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Il Don Carlos (o Don Carlo) è un’opera lirica di Giuseppe Verdi su libretto di Joseph Mery e Camille Du Locle.

La prima rappresentazione, in cinque atti, ebbe luogo l’11 marzo 1867 al Théâtre de l’Académie Impériale de Musique di Parigi. In seguito l’opera fu tradotta in italiano e rimaneggiata a più riprese. Nel 1872 Verdi operò alcune modifiche minori con la collaborazione di Antonio Ghislanzoni il librettista di Aida. La revisione più importante fu realizzata oltre 10 anni dopo e comportò l’eliminazione dell’originario atto primo. Le modifiche al libretto furono messe a punto da Du Locle, ma la versione in 4 atti andò in scena al teatro alla Scala di Milano il 10 gennaio 1884 nella traduzione italiana di Angelo Zanardini,

Successivamente Verdi si pentì del taglio e l’opera andò in scena a Modena, il 29 dicembre 1886, in una nuova versione in cinque atti che fu anche pubblicata da Ricordi nella riduzione per canto e pianoforte. Ciò nonostante, i teatri italiani continuarono a preferire la versione del 1884 in quattro atti

La stesura del Don Carlos fu abbastanza lunga e impegnò Verdi per oltre un anno. Ne deriverà un mastodontica opera corredata di balletti e grandiose scene corali definibili quasi “di massa” in armonia con le consuetudini dell’opulento genere operistico francese.

Le tematiche chiave sono tre:

  • il contrasto genitore/figlio, che si rivela tramite il confronto negativo fra Don Carlos e Filippo II di Spagna , suo padre, sul piano intimo e politico;
  • il contrasto fra due concezioni politiche diverse, sintetizzato dal confronto fra il Marchese di Posa, propenso ad una politica libera fondata sulle autonomie, e Filippo II che si trova ad essere per uno stato assolutistico,
  • il conflitto tra Stato e Chiesa, rappresentato dalla lotta persa in partenza fra il Grande Inquisitore e Filippo II, che non riuscirà ad imporsi al potere temporale della Chiesa.
  • In quest’opera Verdi affina la ricerca psicologica avviata con le opere della “trilogia popolare”: Filippo II viene presentato come una personalità negativa, che nel terzo atto (versione in quattro atti) rivela tuttavia un lato intimamente patetico. Tra gli innamorati verdiani, Don Carlos è quello dal carattere più romanticamente impulsivo, al limite dell’isteria. Elisabetta, l’amata, destinata a diventare la sua matrigna, è una figura femminile rassegnata all’infelicità. Le due figure di Rodrigo, Marchese di Posa, e della Principessa Eboli, costituiscono il motore della vicenda. Su tutti incombe la possente figura del grande Inquisitore, arbitro dei destini di tutti, alla cui volontà lo stesso Filippo dovrà piegarsi.

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