(Crema, 14/02/1602 – Venezia, 14/01/1676).
Compositore italiano tra i maggiori del XVII secolo, nacque nella Repubblica di Venezia. Il suo vero cognome era Caletti; Cavalli deriva dal nobile veneziano, Federico Cavalli, che lo prese sotto la propria ala protettiva.
Nel febbraio del 1617 divenne cantore (soprano) della Cappella Marciana della Basilica di San Marco dove si trovò al cospetto del grande Claudio Monteverdi, allora maestro di quella celebre cappella. Dai registri della basilica risulta che Cavalli vi entrò come Pietro Francesco Bruni cremasco. Nel maggio del 1620 divenne sostituto organista nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (Venezia). Nel febbraio del 1628 ebbe nuovi compiti come tenore a San Marco, col nome di Francesco Caletto. Il posto di secondo organo della cappella era divenuto vacante per la morte di Giovanni Pietro Berti ed un concorso fu indetto per la nomina del suo successore. I giudici si pronunciarono in favore di Cavalli, che nel gennaio 1640 fu iscritto con il nome di Francesco Caletti, detto Cavalli.
Cominciò a scrivere per il teatro a partire dal 1639 e la sua attività non conobbe soste per un arco di ben trentadue anni. Venezia era in grado di offrire una grande varietà di rappresentazioni d’opera, che si facevano concorrenza l’un l’altra nei teatri Santi Giovanni e Paolo, San Cassiano, Sant’Apollinare e San Salvatore.
A partire dal 1646 inziano le sue pubblicazioni più note ovvero la favola drammatica per musica “L’Egisto” che ebbe la prima al Théâtre du Petit-Bourbon di Parigi. Nel 1652 il suo dramma per musica “Veremonda, l’amazzone di Aragona” ha la prima al Teatro Santi Giovanni e Paolo di Venezia. Nel 1654 il suo dramma per musica “Le magie amorose” ha la prima nel Teatro San Cassiano di Venezia e la festa teatrale “Le nozze di Teti e di Peleo” ha la prima anche al Théâtre du Palais-Royal di Parigi. Nel 1660 avviene la prima assoluta del “Te Deum” nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (Venezia).
Nel mese di gennaio 1665 diventò primo organista della Basilica di San Marco ma a partire dal mese di novembre 1668 fu chiamato come maestro della cappella ducale nella Basilica di San Marco dove rimase fino alla fine dei suoi giorni.
Alla fine del 1669, Cavalli smise di scrivere per le scene, ma scrisse e revisionò una notevole mole di composizioni su testo sacro, pubblicate in due importanti raccolte.