La Fenice di Francia
Nacque a Parigi nel 1636 ed è stato probabilmente il massimo esponente della musica sacra francese nel periodo Barocco al punto di essere soprannominato “La Fenice di Francia”. Il suo percorso artistico passa per l’Italia dove non più giovanissimo si recò per studiare pittura. Qui conobbe il compositore Giacomo Carissimi e intraprese gli studi in campo musicale.
Dal 1650 fino al 1662, frequentò il Collegium germanicum a Roma e perfezionò la conoscenza del contrappunto e della polifonia italiana sia dalle composizioni del maestro Carissimi che da quelle di altri autori quali Monteverdi e Victoria. Da Carissimi, in particolare, apprese il genere dell’Oratorio. Tornato a Parigi continuò a frequentare ambienti italofili e si trovò in polemica con i sostenitori di uno stile musicale squisitamente francese che aveva in Lully la personalità più di spicco. Trovò dimora per quasi vent’anni presso la casa di Maria di Lorena, detta Mademoiselle de Guise, principessa di Joinville, duchessa di Joyeuse e di Guise in rue du Chaume, nipote di Enrico di Guisa, che rimase famoso perchè venne fatto assassinare per ordine d’Enrico III. Enrico di Guisa era un grande amante della Musica al punto che faceva alloggiare presso la propria casa musici e cantori, esattamente come fece la nipote. Charpentier fu assunto in qualità di compositore e di cantante avente voce haute-contre (contralto). Nella capitale francese entrò in contatto con Molière e con Corneille con i quali collaborò nelle opere teatrali. Si scontrò con Lully che esercitava un grande potere anche in virtù del fatto che nel 1672 comprò da Pierre Perrin il privilegio reale che consentiva il controllo dell’opera in tutta la Francia. Questo monopolio artistico governato da Lully esercitò nel mondo musicale una tale pressione da indurre le rottura dello stesso Lully con Molière, che scelse, nel 1672, Charpentier come musicista. Vennero alla luce: “Le malade imaginarie” che è una comedie-ballet, “Le mariage forcé” e “La comtesse d’Escarbagnas”.
La vita per i due non fu comunque facile; l’opposizione di Lully arrivò al punto che fece diminuire il numero degli strumentisti e dei cantanti a disposizione dei gruppi teatrali diversi dal suo. La collaborazione con Molière, comunque, non durò molto in quanto il commediografo morì nel 1673. Il monopolio operistico di Lully perdurerà fino alla sua morte, avvenuta nel 1687 a seguito di una ferita che, involontariamente, si inflisse con il bastone che utilizzava per dirigere e che degenerò in cancrena. Nonostante la forte opposizione di Lully, Charpentier non smise di dedicarsi alle pieces teatrali e prese a collaborare, nel 1682, con Thomas Corneille, Jean Donneau de Visé e con Pierre Corneille. Con i primi due scrive delle pièces à machines. Nello stesso anno scrisse una nuova musica di scena per le repliche d’Andromede di Pierre Corneille. Nel 1693 venne rappresentata la sua unica tragédie-lyrique, su libretto di Thomas Corneille: Médée. Non ricevette grandi consensi ed in qualche caso venne perfino criticata; oggi é ritenuta una delle migliori opere teatrali del periodo. Il resto dell’attività teatrale si concentrò soprattutto sulla commedia (Comédie-Francaise).
Nel 1679 ottenne l’incarico di scrivere le composizioni, presso Saint-Germain, per le cerimonie religiose del Delfino di Francia, unico figlio ancora in vita di Luigi XIV e Maria Teresa d’Asburgo. La sua fama di compositore crebbe al punto che lo stesso Re volle partecipare alle cerimonie per poter ascoltarne le opere. Le composizioni scritte per il Delfino erano dei piccoli Mottetti, in genere a due soprani, un basso e due strumenti che di solito erano due flauti suonati dai fratelli Anthoine e Joseph Pièche.
Nel 1680 Charpentier fu nominato maestro di musica presso le Duchessa de Guise, incarico che manterrà fino alla morte della nobildonna avvenuta nel 1688. Cambiò datore di lavoro: le suore di Port-Royal de Paris. Scrisse la Messe H.5, il Pange lingua H. 72, il Magnificat H.81, il Dixit Dominus H.226 ed il Laudate Dominum H.227. Per l’Abbaye-aux-Bois, invece, scrisse un importante ciclo di composizioni per la Settimana Santa: le Leçons de ténèbres (H. 96-110) ed i Répons (H.111-119). Nell’aprile del 1683 venne indetto un concorso per le nomine di alcuni maestri di musica presso la cappella reale. Dopo esser riuscito a superare la prima prova insieme ad altri 15 candidati, cadde malato e non poté partecipare alla seconda parte del concorso che prevedeva la composizione di un Mottetto sul testo del salmo XXXI. Luigi XIV, comunque, compensò Charpentier con una pensione.
Non esitono documenti che possano chiarire la natura della malattia che colpì il compositore. Sembrerebbe ch’essa fosse una sorta di pretesto attuato per allontanare dalla corte reale un personaggio tutto sommato non molto apprezzato per alcune sue caratteristiche. In effetti, Charpentier, mantenne sempre degli ottimi contatti con l’ordine dei Gesuiti e a differenza di molti musicisti non era uno strumentista virtuoso ma solamente un cantante e per giunta con uno stile compositivo assai severo. A ciò si aggiunga la frequentazione della famiglia Guise, rivale del Re. Il 30 luglio 1683 Charpentier venne chiamato a produrre dei brani per la morte della regina Maria Teresa. Nacquero cosi, “in obitum augustissimae nec non piissimae Gallorum Reginae Lamentum H.409”, il “De profundis H.189” e il “Luctus de morte augustissimae Mariae Theresiae reginae Galliae H.331”.
Dal 1688 al 1698 fu maestro di musica presso il collegio gesuitico di Saint Louis-le-Grand in rue Antoine. Per le celebrazioni religiose che si tennero presso la chiesa di Saint Louis scrisse brani di vario tipo destinandoli alle diverse funzioni: salmi, inni, mottetti, ecc.. Il 28 giugno 1698 fu nominato maestro di musica per i bambini presso la Saint-Chappelle. L’incarico fu oneroso in quanto Charpentier non solo dovette produrre musica per tutte le cerimonie religiose ma anche insegnare ai bambini solfeggio e canto.
Si spense presso l’abitazione della Saint-Chappelle a Parigi, il 24 Febbraio del 1704.