La rinascita post asburgica
Alla fine della guerra dei trent’anni (1648) gli stati germanici uscirono dall’influenza asburgica ed iniziò per essi un periodo di rinascita, sotto ogni punto di vista. Nelle rinnovate corti germaniche, nella città e nelle corporazioni si crearono le condizioni per favorire nuove forme culturali, comprese quelle musicali.
A quei tempi era già presente una prima divisione tra il nord, protestante, ed il sud, a maggioranza cattolica e maggiormente aperto alle influenze italiane e francesi.
L’influenza del cosiddetto “stile galante”, importato dalla Francia e dall’Italia, fu sentita presto nel sud, dove, questa espressività, leggera ed elegante, venne presto adottata soprattutto dai clavicembalisti, e si differenziava nettamente dalla musica contrappuntistica del nord che posseda un carattere più grave.
Nel XVIII secolo gli stati egemoni (Prussia, Sassonia ed Austria) favorirono lo sviluppo di centri musicali, nei quali le tendenze si fusero.
Lo “stile galante” tendeva ad una forma espressiva semplice eppure evocativa: inizialmente confinato alla musica da camera, influenzò generi di più vasto respiro, come la messa ed il melodramma: una delle conseguenze fu il lento imporsi della sonata sulla suite.