Il Divertimento in Do Maggiore di Mozart, K.136 è il primo di un gruppo di opere note collettivamente come sinfonie di “Salisburgo”. Queste opere si differenziano dalle restanti sinfonie di Mozart, in quanto sono impostate solo per archi, piuttosto che per la consueta strumentazione mista, inclusi i fiati. Un ulteriore punto che separa queste composizioni dalle altre di Mozart nel genere sinfonico, è che sono composti da soli tre movimenti, piuttosto che quattro movimenti individuali, ciascuno privo del solito Minuetto. Infine, la forma compatta a tre movimenti distingue ulteriormente le sinfonie “Salisburgo” dai veri Divertimenti e Serenate di Mozart, che erano creazioni con più movimenti, con intervalli regolari di sei movimenti e talvolta anche di più.
In linea con le convenzioni classiche, opere come queste per orchestra d’archi potevano anche essere suonate dalle quattro voci del quartetto d’archi quando l’occasione lo richiedeva. Infatti, una probabile spiegazione dell’origine di questi cosiddetti “Divertimenti Quartetti” si trova nei fatti della vita di Mozart ai tempi della composizione, all’inizio del 1772. Mozart aveva allora solo 16 anni, ed aveva ottenuto l’incarico di primo violino di Hieronymus Coloredo, principe arcivescovo di Salisburgo. Questo periodo cadde tra la seconda e la terza visita di Mozart in Italia, dove avrebbe potuto trovare l’impulso di comporre opere nello stile dei Sinfonie e Concerti Grossi a tre movimenti che erano stati popolari sin dai tempi di Corelli. Ciò, tuttavia, è ancora una questione di congetture considerevoli, e inoltre, se questi brani fossero stati eseguiti esclusivamente da strumentisti solisti, Mozart li avrebbe sicuramente considerati veri quartetti d’archi.