Minnesänger, Trovatori e Troubadors
Nonostante il Medioevo subisse la fortissima influenza della Chiesa, non mancarono espessioni musicali laiche; si assisteva sovente ad esecuzioni musicali anche fuori dalle chiese: nacque la figura del jongleur, che della musica e degli scherzi faceva professione. Di livello maggiore erano i jongleurs de geste, rivolti verso l’epica. Al tempo, la società era profondamente gerarchica: al massimo livello erano i nobili, che già allora si dilettavano di musica e belle arti. I troubadors (trovatori, nella Provenza) o trouvères (trovieri, nella Francia del Nord) erano artisti girovaghi: essi trovavano parole e musica, spesso in maniera molto raffinata, trattando di cavalleria e di amor cortese, influenzando profondamente la letteratura dell’epoca. Migliaia sono le composizioni pervenuteci, alcune addirittura in notazione musicale. Nel loro lavoro venivano aiutati dai menestrelli, che appunto “ministravano” un supporto musicale, fino a che nel XIV secolo questo nome passò ad indicare il musico professionista. I Minnesänger (cantori d’amore) erano l’equivalente tedesco dei trovatori, ovviamente con le dovute differenze culturali. La loro arte vide il declino alla fine del XIII secolo, e venne poi ripresa nel XIV dai Meistersinger (maestri cantori) che erano artigiani o commercianti di città, dunque estranei alle corti nobili. Questi artisti erano riuniti in corporazioni che prevedevano regole estremamente rigide sulle composizioni e sulle esecuzioni dei canti. Queste associazioni, che durarono circa tre secoli, furono descritte da Wagner nell’opera I maestri cantori di Norimberga.