Dal Canto Gregoriano all’Organum
La polifonia (vocale) iniziò a svilupparsi nel IX secolo e raggiunse la sua vetta nel Rinascimento. Polifonia indica più voci che si muovono ciascuna secondo una propria linea, creando così degli intrecci tra le varie voci spesso molto complesse: tutto questo molte volte si contrappone alla concezione usuale della musica vocale, comprendente una linea prevalente che viene semplicemente accompagnata dagli altri elementi.
La tecnica della polifonia è basata sul contrappunto, l’antica tecnica di scrittura in più parti che si adattano nota contro nota, o appunto “punto contro punto” (contra punctum). Il canto liturgico fu il vero punto di partenza per lo sviluppo della polifonia: esso, denominato canto piano, si componeva di una singola linea melodica, cantata all’unisono, senza accompagnamento strumentale.
Il Canto Gregoriano fu la base di questi canti, che furono codificati nel VI sec. d.C. da Papa Gregorio Magno.
La prima elaborazione del canto piano è del IX secolo, e partiva da un andamento parallelo per intervalli di ottava, quinta e quarta: venne chiamata “organum”, forse perché l’organo usava allora gli stessi parallelismi. Sopra la melodia, che fu indicata come “cantus”, venne sovrapposta una voce libera e talvolta improvvisata denominata “discantus”.