E’ uno strumento a fiato che alcuni definiscono come una sorta di clarinetto policalamo tipico della Sardegna. Le Launeddas hanno due canne per la melodia ed una più lunga per il bordone. È uno strumento di origini antichissime con il quale è possibile produrre più suoni contemporaneamente grazie alla tecnica della respirazione circolare. Le tre canne possono avere diverse misure e spessore e terminano con la cabitzina dove è ricavata l’ancia. La più grande che funge da suono più grave o basso (basciu o tumbu) è la canna più lunga e fornisce una sola nota ovvero quella della tonica su cui è intonato l’intero strumento (nota di “pedale” o “bordone”), ed è privo di fori; la seconda canna (mancosa manna) ha la funzione di produrre le note dell’accompagnamento e viene legata con spago impeciato al basso (formando la croba); la terza ed ultima canna (mancosedda) è libera, ed ha la funzione di produrre le note della melodia.