Assicuratore di professione, Musicista per passione
Nacque nel 1874 a Danbury. Suo padre era un direttore di bande militari e gli impartì la prima istruzione musicale.
Fece studi musicali, ma dopo l’esame finale decise di rinunciare alla carriera musicale perché riteneva che il mestiere di musicista prevedesse troppi compromessi. Cominciò a lavorare per una compagnia assicurativa continuando fino all’età di 30 anni a suonare l’organo e a comporre nel tempo libero. Dopo il suo matrimonio con Harmony Twitchell nel 1908 Ives si spostò a New York e ci restò fino alla morte.
Fu il suo lavoro da assicuratore che gli garantì un discreto tenore di vita e restò un compositore molto produttivo fino al suo primo infarto nel 1918 dopo il quale restrinse l’attività del comporre. Il suo ultimo brano “A Farewell to Land” con un testo di Lord Byron lo compose nel 1925. Durante tutta la sua vita fu, praticamente, ignorata la sua musica e, così, molti dei suoi brani non sono mai stati eseguiti.
La sua tendenza alla sperimentazione e l’impiego di dissonanze senza compromesso furono amati da pochi. Secondo Ives una delle parole peggiori per descrivere la musica era “carina” e, quindi, non sarà stato sorpreso dalla sua non popolarità.
Nel 1940 incontrò Lou Harrison, un sostenitore della sua musica, che lo supportava per renderlo più conosciuto e che lo portò all’evento più rilevante della sua intera carriera: la direzione della prima esecuzione della sinfonia n°3 nel 1946. Con questo lavoro vinse il Premio Pulitzer nell’anno successivo; la metà dei soldi vinti li regalò a Harrison dicendo: “Premi sono fatti per ragazzi ed io sono già adulto”.
Charles Ives morì nel 1954 a New York.
Da allora la sua fama è notevolmente cresciuta. In segno di riconoscenza, l’Unione Astronomica Internazionale gli ha intitolato il cratere Ives, sulla superficie del pianeta Mercurio.