Clementi scrisse oltre cento composizioni musicali tra sonate, capricci, fughe ed altri pezzi pianistici ma scrisse anche diverse opere didattiche tra cui il Gradus e la raccolta di 24 preludi ed esercizi del 1790. Scrisse anche sei sinfonie e un oratorio ma non ci è rimasto nulla, gli spartiti sono andati persi.
Clementi dedicò tutte le sue energie per il consolidamento e lo sviluppo del pianoforte, in primis dedicandosi personalmente alla costruzione dello strumento, aprendo una fabbrica a Londra; in secundis con la sua opera di compositore e didatta. Allora il clavicembalo era lo strumento più usato, ma da lì a poco, il pianoforte, proprio grazie all’apporto di uomini come Clementi, lo avrebbe soppiantato drasticamente.
Il clavicembalo, a differenza del clavicordo, non sparì dalla scena tastieristica europea ma solo raramente verrà considerato per “nuove composizioni”.
Di Clementi sono notissime le Sonatine op.36 composte ad uso ricreativo per gli allievi e che sono ancora oggi un riferimento della tecnica pianistica di base; altrettanto note sono le successive 6 sonatine, op.37 ed op.38, che introducono i giovani allievi ad un maggiore dinamismo all’uso degli abbellimenti e alle tecniche interpretative.
Le sonate per piano rappresentano l’espressione massima dell’arte del maestro. Qui scorgiamo il suo personale linguaggio pianistico e le sue peculiarità.
E’ bene guardare le pagine clementiane considerandone il carattere innovativo: il pianoforte era appena stato forgiato e non esisteva alcuna tecnica pianistica. Le sue composizioni pianistiche sono da considerarsi delle vere e proprie “esplorazioni” tastieristiche, arricchite dall’uso creativo dei pedali; in alcune sonate i contrasti dinamici e le gradazioni timbriche evocano un descrittivismo di stati d’animo che troveremo solo in Beethoven molti anni più tardi. Nella Sonata op.13 n.6 in Fa minore troviamo grande tensione emotiva e passionalità quasi “romantica”.
Per la didattica scrisse preludi ed esercizi, 24 composizioni in tutte le tonalità maggiori e minori (una sorta di clavicembalo ben temperato) ed il “Gradus ad Parnassum” raccolta di 100 esercizi volti a sviluppare procedimenti di tecnica pianistica e modelli di forme classiche (canoni, fughe, suites ecc..).
Tra le altre composizioni ricordiamo 24 valzer e 6 monferrine (monferrina è una danza tipica della regione del Monferrato simile al valzer). Le 6 sinfonie rispettano il criterio classico dei quattro movimenti, sono densi di atmosfere e colori ma non raggiungono il livello di alcune sonate pianistiche, nonostante il maestro ardentemente si dedicò alla loro composizione negli ultimi anni della sua vita.