Nella terminologia jazz, per swing si intende il tipico modo di suonare le note con un ritmo “saltellante” o “dondolante”. In termini tecnici, due crome sono suonate come una terzina di crome con le prime due note legate. Il termine è passato ad indicare, per estensione, l’omonimo stile jazzistico che si è sviluppato contemporaneamente in due contesti completamente differenti: New York e Kansas City.
Nel XX secolo, gli anni trenta erano gli anni dello swing, della radio e del ballo e questo grazie al fatto che verso la fine degli anni venti, in piena crisi economica ed in pieno proibizionismo, si sentì il bisogno di novità anche nel campo musicale: lo stile “Hot Jazz” di New Orleans ed il Dixieland non soddisfacevano più il pubblico.
I locali di Kansas City e New York, con Cotton Club in testa, decisero di affidarsi a musicisti giovani con nuove idee. Kansas City divenne il regno di Count Basie ed il Cotton Club di NY quello di Duke Ellington: le loro orchestre, con le loro assolute diversità, scandiranno e influenzeranno gli sviluppi futuri del Jazz fino al 1940.
Lo swing di Kansas City era segnato da una totale influenza del blues mentre quello di New York, grazie a “Duke” Ellington, per alcuni versi strizzava l’occhio persino alla musica sinfonica.