Strumento musicale ad arco della famiglia del violino, ma di dimensioni più che doppie rispetto a questo, dotato di quattro corde accordate per quinte: do1 sol1 re2 la2.
La lunghezza della cassa armonica del violoncello è solitamente di 75 cm.
Data la sua notevole estensione, compresa fra il do1 e il mi5 (e oltre), nella notazione della musica per violoncello ci si serve di tre chiavi: quella di basso per le prime due ottave, quella di tenore per il registro centrale, quella di violino per le due ottave superiori.
La forma esteriore e le parti interne di cui si compone sono simili a quelle del violino e della viola, come pure il legno impiegato per la sua costruzione.
Lo strumento viene suonato ponendolo fra le ginocchia appoggiato sul suolo mediante un puntale di legno o metallo di altezza regolabile.
Il suo timbro è profondo e corposo nel registro grave, caldo e brillante in quello medio, intenso e penetrante in quello acuto.
Già costruito dagli Amati e da Gasparo da Salò, ma per lungo tempo impiegato solo nel basso continuo, il violoncello comparve come strumento solista verso la fine del Seicento in composizioni di G. B. Bononcini (figlio), D. Gabrielli, A. Ariosti, ecc.
Nei primi decenni del Settecento si ebbero creazioni di eccezionale valore con Bach (6 Suites per violoncello solo, 1720) e con Vivaldi (6 Sonate a violoncello e basso, 1740 circa), mentre nella seconda metà del secolo il maggior impulso alla musica per violoncello fu dato da L. Boccherini, insigne violoncellista e autore di sonate e concerti per violoncello e, in particolare, di composizioni da camera (quartetti e quintetti) nelle quali il violoncello assunse fondamentale importanza.
In epoca romantica la letteratura violoncellistica si è arricchita di numerosi concerti (Concerto in la di Schumann) e sonate e anche i più importanti autori del Novecento hanno dedicato a questo strumento impegnative composizioni.