Si-Tar, Tre-Corde
Il Sitar si può assimilare alla famiglia dei Liuti, nel senso più ampio del termine. In origine era dotato di tre corde, tanto è vero che il nome indica proprio questo. Si indica il numero tre.Tar significa corde. Nello specifico il Sitar può essere considerato una combinazione della Vina indiana e del Tamburo persiano. Fu costruito dal famoso musicista Amir Khusrau vissuto nel XIII secolo alla corte dell’allora sultano di Delhi. Nella versione più moderna possiede 20 corde delle quali 13 simpatiche, inserite sotto le 7 principali, che vibrano per “risonanza” pizzicando le altre sette, grazie ad un anello metallico chiamato (mizrab) che si inserisce nell’indice della mano destra. Il lungo manico è di legno, mentre la cassa acustica è costituita da una zucca tagliata a metà, svuotata e lasciata essiccare a lungo. Un sottile strato di legno è utilizzato come coperchio che diventerà poi la tavola armonica dello strumento. I ponti su cui poggiano le corde sono in osso di corna di cervo o di bufalo.