Da una fiaba tedesca
Il lago dei cigni, primo dei tre balletti di Tchaikovsky (Ciajkovskij), fu composto tra il 1875 e il 1876 ed è uno dei più famosi balletti del XIX secolo. Esistono molte versioni diverse del balletto ma la maggior parte delle compagnie di danza basano l’allestimento, sia dal punto di vista coreografico che musicale, sul revival di Marius Petipa e Lev Ivanov per il Balletto Imperiale, presentato il 15 gennaio 1895 al Teatro Imperiale Mariinskij a San Pietroburgo, Russia. La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro Bolshoi di Mosca il 20 febbraio 1877 ma deluse molto critica e pubblico. Il 15 gennaio 1895 finalmente ebbe luogo il primo allestimento coreografato da Petipa e Ivanov presso il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Questa volta fu un successo e Il lago dei cigni entrò a pieno diritto nel repertorio dei teatri pietroburghesi e moscoviti. La nuova coreografia e le nuove musiche sono considerate una pietra miliare del balletto classico.
Nel parco del suo castello il principe Siegfried festeggia il suo ventunesimo compleanno. Il precettore Wolfgang introduce gli ospiti. La regina madre entra e rimprovera il figlio amorevolmente comunicandogli che è ormai giunto il momento di scegliere una fidanzata tra le ragazze che ella ha invitato alla festa. Ormai è quasi buio, uno stormo di cigni appare nel cielo. Il principe Siegfried e i suoi amici decidono di andare a caccia, e imbracciato l’arco s’inoltrano nella foresta.
Cigni bianchi vengono presi di mira dai cacciatori. Il principe, rimasto solo, punta la sua faretra verso uno splendido cigno bianco che fa da guida agli altri. Il cigno, che nel frattempo si è trasformato in una fanciulla, gli confida di essere la principessa Odette trasformata in cigno, come le altre fanciulle, dal mago Rothbart. L’incantesimo potrà essere spezzato solo il giorno in cui qualcuno le giurerà eterno amore. Siegfried promette a Odette di salvarla e la prega di partecipare alla festa durante la quale sceglierà la sua sposa. Ma Odette non può perchè è un cigno. Il giovane, allora, le giura amore eterno affermando che non sposerà nessun’altra che lei. E’ giunta l’alba, Rothbart richiama nel lago Odette e le compagne che si trasformano nuovamente in cigni.Nella sala da ballo del castello iniziano i festeggiamenti. Entrano la regina madre e Siegfried seguiti da sei damigelle che aspirano alla mano del principe. Egli però le rifiuta finchè non giunge il barone Rothbart con sua figlia Odile le cui sembianze sono identiche a quelle di Odette. Siegfried, soggiogato dalla fanciulla che danza con lui, la chiede in sposa. Rothbart trionfa per lo spergiuro di Siegfried che, disperato, fugge verso il lago.
Sulle rive del lago le fanciulle cigno sono tristi per Odette che piange per il destino a cui è stata condannata. Giunge Siegfrid che, disperato e pentito per il tradimento, implora il suo perdono. Odette sta morendo. I due innamorati si immergono nelle acque del lago, sconvolte dalla tempesta scatenata da Rothbart, che li sommergono ma i loro spiriti uniti si levano al di sopra del lago tornato calmo.
Esistono due finali alternativi nel balletto.
Nel primo Odette, morente, piange il destino crudele che la attende. Siegfried arriva da lei tentando di salvarla, ma una tempesta si abbatte sul lago e le sue acque inghiottono i due amanti. Finita la bufera, le anime dei due si riuniscono in un’apoteosi celeste.
Nel secondo Siegfried combatte contro il malvagio mago, ma ha la peggio. Rothbart minaccia Odette di uccidere il principe, se lui non avesse acconsentito alle sue nozze con Odette. Siegfried per amore di lei prende la spada di Rothbart e si uccide. Così facendo, il suo amore spezza l’incantesimo, i cigni ritornano fanciulle, Siegfried torna in vita e può vivere il suo sogno d’amore assieme a Odette.