La Musica Colta suscita un movimento estetico intellettuale, ha effetto sulla ragione e reclama attenzione dalle facoltà superiori della mente. E’ musica da ascoltare anche se talvolta é inascoltabile, inopportuna, perché reclama attenzione. È come un individuo che vuol farsi ascoltare mentre stiamo parlando con un altro distogliendo la nostra attenzione. Tuttavia il suo messaggio potrebbe contenere cose utili e belle, illuminanti.
La Musica Colta è eminentemente razionale e offre oggetti validi per le facoltà superiori, ha anche la necessità di essere compresa. E così come lo «scocciatore», anche quando riuscisse a ottenere udienza, non potrebbe farsi comprendere se parlasse una lingua sconosciuta agli interlocutori; così anche alla musica colta non è sufficiente un orecchio consenziente, ma richiede una preparazione e la familiarità con quel tipo di linguaggio.
La Musica Leggera, di contro, suscita un movimento estetico sensuale ed ha effetto sul corpo, disponendolo a particolari stati emotivi (come ebbrezza e all’allegria), ma non reclama affatto l’attenzione cosciente. E’ musica d’atmosfera. La musica leggera non reclama alcuna attenzione, poiché resta sotto il livello razionale e da lì muove e dispone sensualmente. La musica leggera, invece, è in sé multilingue e multirazziale poiché parla al corpo usando messaggi sensibili. In questo senso, tanto più la parte letteraria della musica è redatta in una lingua straniera sconosciuta agli ascoltatori, tanto più la musica è davvero «leggera» – poiché non coinvolge le facoltà superiori neppure per quel che riguarda la componente discorsiva.
Ora, alcune opere considerate leggere sono invece vere e proprie musiche colte, e viceversa, per le peculiarità del loro contenuto estetico. “Alcune”, però; ché alcuni strumenti (concettuali e sonori) ed alcune strutture (concettuali e ritmiche) della musica leggera implicano una leggerezza insormontabile; così come alcuni strumenti e strutture della musica colta dànno una gravità ineludibile.
Queste qualità sono perlopiù di natura estetica, per cui un certo suono o successione di suoni colpisce più il razionale o il sensibile, ed è assai macchinoso cercare di deviarne gli effetti e le conseguenze. Ma esiste anche una componente culturale, dacché hanno una valenza non trascurabile l’atteggiamento del fruitore e l’occasione (luogo, momento e mezzo) dell’ascolto. Queste qualità ostacolano notevolmente il tentativo di rappresentare una ispirazione con gli strumenti e le strutture del genere opposto; e di fatto pongono un serio problema quando si vogliano mescolare i due generi in uno stesso programma musicale (spettacolo, compilation, etc.).