Dai Dischi ai Files alla Compressione Digitale.
Oggi usiamo la musica in formato digitale come se fosse qualcosa di “normale”, come se i suoni prodotti da questi files fossero davvero quelli “originali”; molti dei nostri genitori, probabilmente, non sapevano neanche cosa volesse dire “digitale”, non avrebbero mai concepito altro se non i dischi in vinile o le cassette a nastro. Con l’avvento dei computer da tavolo è cominciata anche l’era della rivoluzione digitale per la musica; la necessità di rendere più amichevoli questi dispositivi informatici ha introdotto l’uso dei contenuti multimediali ovvero in prima battuta dei suoni e successivamente dei brani musicali. In questo senso i primi ad “entrare” nei nostri PC sono stati i files WAV, che rappresentano infatti uno dei primi esempi di musica in formato digitale. Ogni secondo di una canzone viene “campionato” ovvero “digitalizzato” a 44.1 KHz cioè in altri termini viene registrato mediante la suddivisione in tantissime informazioni tante quante se ne possono registrare 44100 volte in un secondo. Non ci dilunghiamo adesso sulla scelta di questi numeri che è bene sapere non sono casuali. Ad ogni modo 44100 informazioni in un secondo non sono le infinite informazioni che in un secondo sono contenute in un suono ma sono comunque quelle sufficienti per ricomporre un segnale complessivo che possiamo percepire come “fedele” all’originale. Ogni valore viene memorizzato in 2 bytes, ovvero in 16 bits, in qualcosa del tipo (01010111 – 11010001) e su due canali per riprodurre l’effetto stereo. In pratica quindi un file Wav occupa su Hard disk uno spazio di 44100 x 16 bits x 2 = 1141200 bits al secondo (o se preferite 176400 bytes). Considerando un brano musicale con una durata di 3 minuti, lo spazio necessario per memorizzarlo sul pc è di 176400 x 180(secondi) = 31752000 o se preferite 31 Megabytes! Oggi non ci fanno paura tutti questi Megabytes, ma fino a qualche anno fa, potevano essere un problema, dato che i dispositivi per conservarli (Hard Disk) non erano molto capienti: per fortuna arrivarono gli MP3. Il formato MP3 ha contribuito a fare un ulteriore passo in tal senso: prima il formato analogico con le sue infinite informazioni; poi il formato WAV con i numeri che abbiamo appena descritto; infine i files MP3 cha a partire dal files WAV realizzano un’ulteriore “risparmio” di spazio. Con questo formato infatti è possibile memorizzare un brano musicale con qualità identica a quella appena vista per un file Wav, usando solamente 3 o 4 Mega! Se oggi possiamo fruire della Musica in ogni dove, e quasi in ogni momento, lo dobbiamo a questa tecnologia che senza dubbio rappresenta vero Progresso.