Dai meccanismi medioevali a quelli elettronici di oggi
Strumento musicale composto in origine da una serie di campane opportunamente intonate, sistemate in una cornice portante e percosse da martelletti.
La prassi di utilizzare un insieme di campane intonate all’interno dei campanili si diffuse in Europa, e in particolare nelle Fiandre, a partire dalla fine del XIII secolo. In seguito vennero sviluppati diversi meccanismi, che facevano uso di funi, leve e fili metallici.
Questi meccanismi vennero anche collegati a una tastiera, i cui tasti venivano premuti tramite l’azione dell’intera mano. In alternativa, il carillon di campane poteva essere mosso da un meccanismo collegato a un perno ruotante.
Oggi, nella maggior parte dei casi, lo strumento viene azionato elettronicamente, il che permette esecuzioni di brani anche di complicata fattura.