Pergolesi – “Stizzoso, mio stizzoso”

L’aria “Stizzoso, mio stizzoso” rappresenta un momento chiave nell’intermezzo “La serva padrona” di Giovanni Battista Pergolesi. Cantata dal personaggio di Serpina nel primo atto, essa costituisce una risposta energica e sfrontata alle rimostranze del suo padrone, Uberto. Il brano è caratterizzato da un ritmo incalzante e da una melodia brillante, che riflettono l’indole astuta e la determinazione di Serpina. Attraverso un testo diretto e assertivo, la serva ribadisce la propria volontà di dominare la situazione, anticipando il rovesciamento dei ruoli che costituisce uno degli elementi centrali della comicità dell’opera. L’aria, per la sua vivacità e incisività, si è affermata come una delle più celebri e significative dell’opera buffa settecentesca, mantenendo tutt’oggi una notevole popolarità nel repertorio lirico.

Intermezzo I

“Stizzoso, mio stizzoso” – Serpina (Soprano)

(Libretto – Gennaro Antonio Federico)

SERPINA
Stizzoso, mio stizzoso
Voi fate il borïoso,
Ma non vi può giovare.
Bisogna al mio divieto
Star cheto, e non parlare.
Zit… zit… Serpina vuol così.
Cred’io che m’intendete,
Dacché mi conoscete
Son molti e molti dì.

 

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