L’Intermezzo nell’Opera Comica era caratterizzato da un organico essenziale composto da due soli cantanti, un soprano e un basso, un mimo, un’orchestra d’archi e il basso continuo. Lo stile musicale prevedeva un uso prevalente della tonalità maggiore, di tempi veloci, dallo spezzettamento della linea melodica, caratterizzata anche da brevi motivi ripetuti e da accenti usati in maniera dinamica per provocare effetti di comicità. Era tipico anche l’uso di intervalli molto ampi in grado di conferire una certa allegria, e si dava ampio spazio alle capacità gestuali e vocali degli attori pur mantenendo grande rigore espressivo. Negli intermezzi, oltre alla tipica Aria, in tempo allegro, si trovava spesso anche un tempo lento, in uno stile cantabile, a volte in minore, che spesso usava armonie e melodie cromatiche in grado di produrre effetti di finto patetismo. Altre figure ricorrenti erano le canzonette popolari, gli scioglilingua, affidati di solito alla figura del basso. Scorrendo la partitura si rimane impressionati dalla fedeltà della musica al testo e da come il canto sembri soltanto una duttile e attenta declamazione ritmica delle parole, capace di cogliere e di esaltare ogni particolare e in grado di provocare effetti comici.