Balletto in due Atti
Giselle nacque dall’idea di Théophile Gautier e venne poi musicato da Adolphe-Charles Adam, uno tra i più celebri compositori di musiche per balletto. La coreografia fu affidata a Jean Coralli, anche se i passi dei primi ballerini erano stati curati da Jules Perrot.
Quando Théophile Gautier, nel 1841, decise di iniziare a scrivere di suo pugno un balletto, ispirandosi alla ballerina Carlotta Grisi, di cui era fervente ammiratore, lo intitolò Les Wilis.
La sera stessa della decisione andò all’Opéra National de Paris e lì incontrò il drammaturgo Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges, a cui parlò della sua intenzione. Questo fu entusiasta all’idea di concepire il libretto e così le due menti si unirono in una sola per redigere il libretto che fu accettato immediatamente all’Opéra National de Paris.
Il passo successivo fu di trovare il compositore adatto per musicare il libretto. La scelta non poteva che ricadere su Adolphe-Charles Adam, artista di grande fama nella produzione di musiche per balletti. Le musiche vennero composte in poco tempo e Giselle ebbe così la sua musica accolta benevolmente anche dalla critica del tempo.
Tutto era pronto fuorché la coreografia. Il coreografo designato dagli autori però non fu lo stesso che poi lo realizzò. All’Opéra National de Paris avevano assegnato come coreografo Jean Coralli, mentre gli autori, che avevano fortemente voluto Carlotta Grisi, avevano designato come coreografo il compagno della ballerina il famoso Jules Perrot. Si decise dunque che Coralli avrebbe curato le scene nell’insieme, mentre Perrot i passi della ballerina.In seguito, sui manifesti e i volantini, comparve però solo il nome di Jean Coralli.
Il 28 giugno del 1841 Carlotta Grisi si esibì per la prima volta in “Giselle”, insieme a Lucien Petipa nel ruolo di Albrecht, all’Opèra National de Paris. Il balletto fu un successo incredibile, tanto che ancora oggi viene considerato come uno dei più grandi balletti classici mai rappresentati.
A differenza di altri balletti, Giselle non ha subito significative modifiche per quanto concerne la coreografia nel corso del tempo. L’importanza attribuita a questo balletto classico è dovuta soprattutto alla sua originalità, i balletti rappresentati prima di Giselle non hanno quasi niente di originale. Le musiche di questo balletto invece sono tessute su misura, rispettando l’intenzione e l’originalità del coreografo e dell’autore.
Nel balletto ci sono sette temi principali: quattro di questo appartengono al popolo: i mietitori, i cacciatori, le villi e Hilarion.
Il balletto si compone di due atti: il primo riguarda la vicenda di Giselle che culmina nella sua morte, il secondo atto invece riguarda la leggenda delle Villi e l’amore di Giselle per Albrecht che culmina nella volontà di salvargli la vita, anche se questo è stato la principale causa della sua morte.
Atto I
In un villaggio durante la vendemmia una giovane contadina, Giselle, che adora ballare e che darebbe la vita per questa sua passione, si innamora di un giovane,il principe Albrecht di cui ignora le origini poiché si presenta e la corteggia travestito da popolano. Giselle e Albrecht danzano gioiosamente nonostante i continui richiami della madre di questa, che la ammonisce per le sue precarie condizioni di salute. Il contendente di Albrecht, geloso di questo amore di Giselle, notando il mantello di questo e la sua spada intuisce che il giovane è di nobili origini.
La corte, impegnata in una battuta di caccia, entra nel villaggio per trovare ristoro e, poichè tra i vari componenti del gruppo c’è anche la promessa sposa di Albrecht, il rivale in amore smaschera il principe davanti a tutti: Giselle, perdutamente innamorata, impazzisce e muore per il dolore.
Atto II
Nel mezzo della notte Albrecht si reca nella foresta dove trova la tomba di Giselle indicata con una croce. Disperato prega davanti alla tomba della ragazza e da lì esce questa trasformata in una villi. La regina delle Villi raduna a sé tutte le sue discepole e insieme a loro inizia a danzare con Albrecht. Il loro intento era quella di far morire per sfinimento il giovane e ci sarebbero riuscite se non fosse intervenuta Giselle a sostenerlo fino all’alba, momento in cui le altre villi sono costrette a svanire.