Un lavoro dedicato e ispirato alla storia, alle rovine e alle bellezze naturali del suo paese di origine, Avella.
La Sinfonia è un condensato di emozioni: l’adolescenza, i luoghi del divertimento, l’anfiteatro romano e la nostalgia del tempo che passa inesorabile.
Il Poema Sinfonico è l’intelaiatura su cui posare il racconto musicale: ogni movimento un soggetto, dal primo “Alle pendici del Partenio oltre il tempo”, al secondo “Il fiume Clanis, Nux Abellana” al terzo “Fidelitas, Cippus Abellanus” , al quarto “L’Anfiteatro, la Necropoli” e infine al quinto “Oltre il tempo alle pendici del Partenio”.
La partitura prevede una grande orchestra sinfonica, pianoforte, coro, soprano, mezzo-soprano e un flauto dolce solista che risuona dal passato e che ci accompagna durante il percorso musicale.
La Sinfonia apre in un “modo” antico, dove il flauto dolce, il pianoforte e il bendir ci portano in una dimensione, sospesa nel tempo, che evidenzia la presenza millenaria (Alle pendici del Partenio oltre il tempo) dei luoghi. E’ in questo movimento ( il primo) che si sviluppano i due temi principali “oltre il tempo” e “della Terra Madre”, che ritorneranno, di volta in volta, durante lo svolgimento.
Il Secondo Movimento richiama il fiume Clanio, che in tempi remoti scorreva impetuoso, e al frutto (nocciola abellana) che ha reso celebre Avella, già ai tempi dei romani.
Il Terzo Movimento (Fidelitas, Cippus Abellanus) racconta la propensione di Avella verso la grande Roma Antica, racconta della guerra sui campi di battaglia e chiude evocando una pace dal carattere inquietante, la pace dopo la carneficina.
Il Quarto movimento ci presenta i prigionieri di guerra, i sacrificati come bestie feroci e il loro respiro ansimante con un disegno ritmico di un fagotto e di un clarinetto basso. Dopo la morte, le anime saranno condotte, attraverso la voce del mezzo-soprano solista, nella Necropoli musicalmente da un colore scuro, ma spirituale; il Quinto e ultimo Movimento, scritto in forma di rondò, prevede la presenza del coro che con la sua maestosità vuole sottolineare, attraverso un sunto musicale dei vari temi, la presenza ancora fiera “Oltre il tempo alle pendici del Partenio” del paese. Rappresenta un Inno per una rinascita culturale, una visione di un ideale trascendente. I testi del IV e del V Movimento sono di Luciano Varnadi Ceriello mentre quelli del II Movimento sono miei.