Dopo il 1770, in Francia, tra le arti visive si affermava lo stile neoclassico: i neoclassici prendevano spunto dai ritrovamenti dovuti agli scavi di Pompei e dalle opere dell’archeologo J.J. Winckelmann, ricercando l’ordine e la compostezza mostrate da quelle antichità.
In Germania ed Inghilterra, in campo musicale, cominciavano ad emergere idee nuove, che dal classicismo avrebbero portato al romanticismo: Vienna era ancora un centro di grande importanza, ed ancora di più ne ebbe con autori del calibro di Hummel e Czerny: poco a poco, le influenze italiane confluirono in una musica di identità realmente tedesca.
Come è noto, questo fu il periodo del Neoclassicismo, ma non in Musica, dove si parlò invece, e per la prima volta, di Classicismo: questo accadde perchè la Musica, pur essendo contemplata con le altre Arti nel contesto della Mousiké, era considerata una Forma d’Arte d’Uso che non necessitava di essere tramandata ai posteri. L’unico modo per tramandare le pratiche musicali era per via orale a differenza della poesia o della letteratura per le quali si “scriveva” e si conservava. Per questa ragione, gli scavi archeologici del XVIII secolo non portarono alla luce, il Classicismo musicale, così come avvenne per la letteratura, l’architettura, etc. etc.