Mario Mariani – The Rossini Variations

La Variazione in musica è una tecnica compositiva con la quale, a partire da un tema di riferimento, si crea una nuova idea musicale che col modello iniziale mantiene un legame, più o meno evidente. Si possono variare uno o più elementi della intelaiatura iniziale, dalla melodia all’armonia, dal ritmo al timbro, si può, in ultima analisi, fare quello che si vuole, purché il tema, trasfigurato, sublimato, alterato, rimanga latente.

A proposito di variazioni, Mario Mariani, per l’appunto, che tanti già conoscono, apparso qualche mese fa su RAI 5, è un compositore e pianista pesarese che della variazione è un esempio pratico. Il suo personalissimo percorso artistico lo ha portato a rivedere (variare)  il suo approccio allo strumento.

Un professionista della Musica ha un rapporto simbiotico col proprio strumento che nel tempo si modifica, si fortifica e che, di tanto in tanto, necessita di alcune rivalutazioni (variazioni).  Che uno strumento possa o meno essere sottoposto a modifiche è certamente opinabile.

John Cage destò scalpore quando ideò il “pianoforte preparato” posizionando una piastra di metallo sulle corde, modificando il timbro e aggiungendo suoni percussivi. Anche Erik Satie “preparò” il pianoforte inserendo elementi sulla cassa armonica.

Quello che è certo è che la sensibilità con cui le cose vengono pensate o fruite in taluni contesti culturali cambia nel tempo. Oggi i mezzi espressivi sono tanti e tali da allargare a dismisura quello che definiamo Musica. Secoli fa, quella non scritta, non era accettata come musica.  Oggi ci sono “musicisti” che non sanno come è fatto un pentagramma, ma che sono bravissimi nell’uso della tecnologia digitale grazie alla quale “compongono” e “suonano”.

Ad ogni modo, oggi Mariani si inserisce nel filone, che ci piace definire “colto”, di Cage e Satie, e lo fa riproponendo Rossini. Questa è già, di per sé, una bella notizia, perché Rossini, comunque lo si voglia vedere è sempre un “bel sentire”.

Perché Rossini? Non è necessario un motivo per riproporre Rossini, ma è facile ricordare che il genio pesarese scomparve circa cento cinquant’anni fa. Esiste poi un’altra “consonanza” di natura geografica: anche Mariani è pesarese. Infine, e siamo certi di non sbagliare, la voglia di rivoluzionare un certo modo di fare musica  accomuna i due lontani (nel tempo) conterranei. Anche Rossini apportò novità, e che novità, nell’Opera fino ad allora conosciuta, arricchendola in senso teatrale.

Oggi Mariani ci propone shakers, biglie, catenelle, che poggia letteralmente sulle corde del suo pianoforte, strumento, tra l’altre cose, recuperato dal passato, ristrutturato, reinventato.

Non si può negare che l’occhio resti perplesso alla vista di questi oggetti, buttati lì, quasi per caso, fin quando Mariani non dà vita alla sua performance.

Nella celebre Tarantella Napoletana un frullino intona il primo tema creando un effetto mandolino che si riconosce piacevolmente. Poi saranno i sonagli di un tamburello, e non solo questi, a sostenere ritmicamente il resto dell’esecuzione. Questo e altro attendono l’ascoltatore che, se saprà aprire le orecchie e ancor di più la mente, potrà godere di una rivisitazione originale di alcune delle pagine più belle di Rossini.

Di seguito la tracklist del CD di Mario Mariani.

  • Gioachino Rossini Ouverture L’Italiana in Algeri
  • Gioachino Rossini Mi lagnerò tacendo (su una sola nota) – (arr. Mario Mariani)
  • Gioachino Rossini Ouverture La Gazza ladra
  • Mario Mariani La Petite Messe Solennelle Variations (sul tema di G. Rossini)
  • Mario Mariani Figaro’s dream (parafrasi su Largo al factotum di G.Rossini)
  • Gioachino Rossini Ouverture Guillaume Tell
  • Mario Mariani Duello buffo di due gatti (parafrasi su “Duetto buffo di due gatti” di G.Rossini)
  • Mario Mariani Rossiniana
  • Gioachino Rossini La Danza – Tarantella Napoletana
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