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“Footprints”

Un disco realizzato con un metodo: sfruttare la forza del primo incontro, fissare l’energia che si sprigiona da quel misto di timore, curiosità e sorpresa dati dal suonare con musicisti nuovi direttamente in studio di registrazione.

L’approccio è decisamente jazz anche se non tutto il repertorio lo è. Sei brani jazz in trio con Fabio Gorlier pianoforte e Paolo Franciscone batteria. Con lo stesso organico un brano R’n’B e uno in stile ‘metheniano’ dove il Precision fa il tema. Poi cinque pezzi brevi ispirati alla musica cubana: Nitza Rizo voce e Francesco Bertone al basso o contrabbasso. Ognuno di questi duetti fa da interludio a composizioni più lunghe.

Dal punto di vista strettamente bassistico è un lavoro in cui l’artista ha cercato di far suonare con gentilezza un arma preistorica come il Fender Precision e ho forzato il contrabbasso maltrattandolo un po’. L’obiettivo è stato cercare un suono personale attraverso l’ideazione e la realizzazione di brani che lasciassero il maggior spazio possibile a tutti gli strumentisti. Essendo il titolare del disco e l’ autore dei brani Francesco Bertone vuole avere tutto sotto controllo. Gli piacciono bassisti come Nate Watts, Juan Nelson, Meshell Ndegeocello, Michael League, quelli che si vede che hanno tutto sotto controllo e lavorano per il gruppo.

“Footprints” vuole essere un disco fatto di cose concrete dove il pensiero musicale e il suono acustico aderiscono all’idea di qualcosa di ruvido e autentico, che si può toccare. I materiali naturali sono quelli di cui son fatti i nostri strumenti, più pietra della strada e muscoli. Offrire musica nel modo più diretto, senza filtri serve a preservarne le qualità ‘nutritive’ per l’anima. deve arrivare dritta al cuore.
“Ho cercato di fare musica” a misura d’uomo,”dice l’autore, a volte furibonda, a volte scarna e cruda. È come se avessimo fatto un percorso a piedi, affrontando insieme le difficoltà senza aiuti esterni, a mani nude, seguendo le impronte di chi, prima di noi, ha fatto lo stesso cammino.

Footprints, huellas, impronte. L’idea della copertina arriva dall’ossessione moderna delle telecamere, le impronte che lasciamo oggi sembrano essere solo quelle, “vorrei lasciarne altre, non cancellabili, per farmi seguire, per farmi trovare”.

“Footprints” è pubblicato da Videoradio Edizioni Musicali ed è in vendita su tutti gli Store digitali.

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