Come il maestro veneziano influenzò il genio di Eisenach

Il rapporto tra Antonio Vivaldi e Johann Sebastian Bach fu essenzialmente unilaterale e caratterizzato dall’ammirazione da parte di Bach nei confronti dell’opera del compositore veneziano. Durante la sua permanenza a Weimar (1708-1717), Bach ebbe l’opportunità di dedicarsi allo studio approfondito dei concerti di Vivaldi, opere che godevano di ampia diffusione e notevole apprezzamento in ambito europeo.
L’analisi delle composizioni vivaldiane esercitò un influsso significativo sullo sviluppo dello stile concertistico bachiano. In particolare, Bach fu attratto dalla vivacità ritmica, dalla chiarezza strutturale a livello armonico e dalla forma tripartita (“allegro-adagio-allegro”) che Vivaldi aveva codificato e reso popolare nel genere del concerto solistico.
Un’evidenza tangibile di questa influenza è rappresentata dalle numerose trascrizioni che Bach realizzò di concerti vivaldiani per strumenti da tasto, sia organo che clavicembalo. Tale attività non si limitò a un mero esercizio di studio e assimilazione stilistica, ma perseguì altresì l’obiettivo di rendere accessibili queste composizioni a una più ampia gamma di esecutori e contesti musicali. Tra le trascrizioni più emblematiche si annoverano quelle tratte dalla raccolta L’Estro Armonico di Vivaldi. Un esempio insigne è il Concerto per quattro clavicembali BWV 1065, che trae la sua origine dal Concerto per quattro violini RV 580 di Vivaldi.
Il biografo di Bach, Johann Nikolaus Forkel, testimonia ulteriormente la profondità di tale influenza, asserendo che le opere di Vivaldi “gli insegnarono come pensare musicalmente”. Questa affermazione suggerisce un impatto fondamentale sul processo creativo e sull’approccio compositivo di Bach.
Sebbene non ci siano riscontri di un incontro diretto tra i due compositori, è innegabile il ruolo cruciale svolto da Vivaldi nello sviluppo del linguaggio musicale di Bach, specialmente nell’ambito del concerto. L’ammirazione di Bach per l’opera vivaldiana lo condusse a un’analisi meticolosa e a una rielaborazione creativa, integrando elementi stilistici italiani all’interno della sua peculiare e complessa cifra compositiva. In tal senso, Vivaldi può essere considerato un precursore e una fonte di ispirazione indiretta ma essenziale per l’evoluzione del pensiero musicale di Johann Sebastian Bach nel genere concertistico.