L’Innovazione Wagneriana

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Dall’Architettura all’Armonia all’Acustica

La grande innovazione wagneriana investì “violentemente” la struttura dell’Opera; Wagner la concepì come caratterizzata da un “continuum” melodico, in cui si inseriscono i cosiddetti “Leit-Motiv”, ovvero temi musicali ricorrenti, legati in particolare a un personaggio o a una situazione della vicenda. Molti dei personaggi dei suoi drammi sono presentati da una breve sequenza di note che, elaborata in vari modi, ritorna in differenti combinazioni ogni volta che il personaggio entra in scena.
Un altro elemento distintivo di innovazione fu in ambito armonico: nella rappresentazione “Tristano e Isotta” turbò non poco i timpani dell’uditorio ottocentesco, a causa delle “bizzarrie” armoniche ivi contenute, dal celeberrimo “accordo tristaniano” nel quale l’armonia classica comincia inesorabilmente ad andare in pezzi. Tanto si è scritto su quest’accordo: molti lo considerano il germe di tutta la musica del Novecento.
Altro elemento di innovazione fu la trasformazione radicale della tavolozza orchestrale e l’ampliamento delle possibilità strumentali, ma i nuovi elementi introdotti dalla concezione teatrale wagneriana non furono solemente di natura musicale, bensì architettonici e acustici.
L’aspetto acustico era fortemente legato a quello architettonico; quest’ultimo vide nel teatro di Bayreuth la sua realizzazione concreta. Le caratteristiche fondamentali del Festspielhaus, il teatro di cui sopra, sono l’assenza di palchi laterali, la semplicità degli arredi interni, per evitare di frapporre inutili barriere acustiche tra la scena musicale e il pubblico, la disposizione semicircolare della sala e, novità assoluta, la singolare buca per l’orchestra, così da rendere invisibile la stessa agli spettatori. Questo elemento fu sempre di vitale importanza per Wagner, poiché permetteva che il pubblico si concentrasse sul dramma e non venisse distratto dai movimenti del direttore. Il buio in sala doveva essere totale, contrariamente a quanto avveniva negli altri teatri dell’epoca, dove la recita di un’opera veniva considerata per lo più come un’occasione di svago o di intrattenimento raffinato. Il teatro di Bayreuth presenta inoltre un doppio proscenio, il che dà al pubblico l’impressione che il palcoscenico sia più lontano di quanto non sia realmente. Il doppio proscenio e la buca per l’orchestra creano un “golfo mistico” tra il pubblico e il palcoscenico. Questo dona alle rappresentazioni un’aura di sogno e di magia, in linea con la particolare concezione wagneriana del teatro musicale.

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