L’incontro tra Bach ed Haendel?

bach_handelSi incontrarono mai?
Questa domanda non ha ancora oggi una risposta definitiva. Non esistono prove dell’avvenuto incontro, ma questo non lo esclude. L’inizio di questa vicenda é nel 1719, quando  Handel lasciò momentaneamente Londra in cerca di cantanti da scritturare per la Royal Academy. I più grandi si trovavano tra Italia e Germania, e fu qui, in particolare a Dusseldorf e Dresda, che egli soggiornò per diversi mesi. Pare che Johann Sebastian Bach avesse manifestato un certo interesse verso il maestro del quale ormai tutta la Germania parlava, e partendo da Cóthen, avesse fatto un viaggio di circa venti miglia per incontrarlo, mancandolo, probabilmente, di pochi giorni.

Dieci anni dopo, Handel ripetè il viaggio in Europa alla ricerca nuovamente di cantanti da scritturare. In quella occasione, il primogenito di Bach, Wilhelm Friedemann, l’invitò ad incontrare il padre a Lipsia, ma pare che Handel avesse declinato l’invito. In verità il rifiuto fu il frutto di diverse circostanze: l’intensa ed infruttuosa ricerca di cantanti, da Farinelli alla Cuzzoni, e la contemporanea malattia della madre, lo portarono a spostare le sue priorità e a mettere in secondo piano l’importanza di un incontro con Bach. In seguito, ovvero nel secoli successivi, egli fu spesso criticato per questa sua mancanza, ma tale giudizio fu affrettato, tanto che nella sua biblioteca furono ritrovate alcune pagine del grande Bach, a testimonianza della stima che egli nutriva, ed il suo atteggiamento, forse non particolarmente disponibile, non era da attribuire all’indifferenza, quanto al fatto che non si sapeva chi fosse veramente quel grande kapellmeister, nato non lontano da dove era nato lui e nello stesso anno. Egli lo credeva uno dei tanti maestri di cappella che davano lustro alla Germania, la cui abilità però si esauriva nell’essere un improvvisatore di fughe e un imbattibile contrappuntista.

Bach visse nascostamente, non cercò mai le luci della ribalta, e la sua reale grandezza rimase oscura a molti suoi contemporanei, forse anche ad Haendel.

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