Sinfonia n.5 in Re maggiore Op. 107 di Mendelssohn – La Riforma

Breve Analisi

2_hr-SinfonieorchesterLa Sinfonia n. 5 in Re maggiore op. 107, conosciuta anche con il nome di “Riforma”, fu scritta da Felix Mendelssohn nel 1830 in occasione del trecentesimo anniversario della Confessione Augustana di Martin Lutero.

Si articola in 4 movimenti:

1. Andante – Allegro con fuoco
2. Allegro vivace
3. Andante
4. Andante con moto – Allegro maestoso

Primo Movimento – Andante – Allegro con Fuoco
Si comincia con un Andante introduttivo: il clima è mistico e vibrante con un carattere religioso accentuato dalla citazione dell’Amen di Dresda, una formula responsoriale che Mendelssohn aveva imparato durante le funzioni luterane. Questa melodia appare alla fine dell’introduzione e ricomparirà prima della ripresa e anche nell’ultimo movimento. Segue l’allegro con fuoco, passionale ed energico, in cui si alternano gioia e sofferenza.

Secondo Movimento – Allegro Vivace
Il secondo movimento è un Allegro vivace e segue lo schema tripartito dello scherzo. La prima parte, che sarà poi ripresa alla fine del pezzo, è malinconica e danzante e ricorda vagamente melodie popolari. Il tema centrale passa dal modo minore al maggiore con i due oboi che eseguono un canto dolce e consolatorio, procedendo per terze; è questo un modo molto naturale e spontaneo di arricchire la melodia, tipico della musica popolare: sembra proprio che Mendelssohn abbia scelto dei modelli espressivi dichiaratamente semplici per favorire il pathos umile di fedeli devoti.

Terzo Movimento – Andante
Il terzo movimento è un Andante, la cui collocazione è legata all’esigenza di introdurre il quarto movimento. Una melodia intima e raccolta dei violini si svolge lenta con il solo accompagnamento degli archi, mentre flauto e fagotto intervengono in due sole occasioni, sommessamente. Solo nelle ultime battute si aggiungono anche clarinetti, corni, trombe e timpani prima del suggello finale affidato ancora ai soli archi.

Quarto Movimento – Andante con moto – Allegro Maestoso
Il quarto movimento è costituito da una serie di variazioni sul corale “Ein feste Burg ist unser Gott!”. La melodia viene ripetuta cinque volte lungo tutto il pezzo, ed è arricchita anche dalla ripresa dell’Amen di Dresda che compariva nel primo movimento. Nella prima variazione, dominata dai legni, gli archi commentano sporadicamente una meravigliosa costruzione contrappuntistica che fa apparire l’orchestra come un grande organo. L’aggiunta di corni, trombe e tromboni rende ancor più maestosa la melodia e dà slancio alla seconda variazione, in cui il tema del corale viene eseguito in fugato dai fiati sopra un concitato arpeggiare degli archi. Con l’Allegro maestoso Mendelssohn introduce nuovi nuclei tematici grandiosi e imponenti, ai quali per contrasto risponde la terza variazione su “Ein feste Brug”, eseguita prima solo dal fagotto, dolcissima, poi dal clarinetto, cui si aggiungono, in un’articolata rielaborazione, gli altri fiati. La quarta variazione, grandiosa ma ancora agitata dai fremiti degli archi, lascia presagire il culmine di grandezza e maestà che di lì a poco dovrà sopraggiungere. L’ultima apparizione del corale luterano è contrassegnata dal canto sublime che si leva da tutta l’orchestra a piena voce con suoni lunghi e sostenuti, e dal rullare poderoso dei timpani. La melodia è splendente, senza alcun accompagnamento, e si libera immensa senza confini, come una gioiosa affermazione di fede.

 


La Sinfonia della Riforma

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